Autore: Marco Confortola
Editore: Baldini & Castoldi

Marco Confortola è un «cacciatore di ottomila»: a soli trentotto anni ha già calpestato la vetta dell’Everest, dello Shishsa Pangama (cima centrale e cima principale), dell’Annapurna, del Cho Oyu e del Broad Peak. Soltanto una l’ha rifi utato, soltanto una non l’ha voluto: il K2, la «montagna degli italiani», 8611 metri di ghiaccio, roccia e neve. La montagna più diffi cile del mondo. Il 28 luglio del 2008, Marco dà l’assalto alla vetta. Sono le quattro del mattino quando, in un silenzio irreale, si allontana dai 5000 metri del Campo Base, dove ha trascorso più di un mese in tenda, al freddo, assieme al suo compagno di spedizione, Roberto Manni, e ad altri alpinisti di tutte le nazionalità: coreani, francesi, serbi, olandesi… Quando il 5 agosto vi fa ritorno, ha le dita dei piedi congelate e non mangia da quattro giorni. Ha visto amici morire e ha stretto i denti. Si inginocchia di fronte al Chorten, il monumento votivo che ricorda i caduti sulla montagna, e lascia che una lacrima gli righi il volto: «perché hai fatto questo?», dice.