Autore: Gian Piero Motti. Aggiornamento di Enrico Camanni
Editore: Priuli & Verlucca
«Grande alpinista in proprio, Motti ha vivissimi e inquieti interessi culturali, che gli permettono di collocare l’alpinismo entro la storia e la civiltà dei diversi paesi, mettendolo in relazione con lo sviluppo delle idee e del costume, coi fatti sociali e politici, insomma vedendolo come quel fenomeno di cultura, e non solamente sportivo, che esso è. Ciò gli ha permesso di produrre un’opera che non ha l’eguale in italiano; ma anche all’estero esiste qualcosa che si possa paragonare a questa Storia per ampiezza d’informazione e per appassionata vivacità di partecipazione confortata dall’esperienza personale?». Così scrisse il critico e storico torinese Massimo Mila il 29 settembre 1978, recensendo la Storia dell’Alpinismo per «La Stampa». Oggi la grande opera viene finalmente proposta in edizione autonoma, con l’aggiornamento completo, dal 1977 al 2013, a cura di Enrico Camanni.
La Storia dell’Alpinismo: dall’introduzione di Enrico Camanni “[...] Legato all’analisi interiore dei personaggi, a scapito della lettura sociale dei fenomeni peraltro in voga negli anni Settanta, Motti ha una visione esistenzialista della storia: “La più grande difficoltà da vincere è posta in noi stessi e non al di fuori di noi”. Convinto esploratore delle “diversità” e spietato rivelatore di contraddizioni (“Costruire per distruggere, nascere per morire, salire per poi ridiscendere: una vera e propria ossessione”), scava instancabilmente nelle motivazioni filosofiche dell’alpinismo e non si accontenta dell’alibi o dell’immaginetta da parata. Pessimista e apocalittico in alcune conclusioni, dolce e umanissimo in altre, non è mai un osservatore passivo. E’ uno storico appassionato che procede con andamento ondulatorio, severo e affettuoso, razionale e romantico, acuto e distratto, sempre generoso di parentesi e digressioni [..]”