Editoriale Domus

SOMMARIO

Alla ricerca dell'hotel belvedere 
Bicycle 2.0 
Alpi Liguri: tra mare e cielo 
Alpi marittime: Fausto! Fausto! 
Alpi Valdesi: Bugia nen! 
Alpi Orobie: Priula, leoni con le ali 
Stelvio: Il parco sotto le ruote 
Alpi Venoste: Bike Academy e la cultura della bici 
Valle del Sarca: Tra sentieri e salite leggendarie 
Sciliar-Alpe di Siusi: mai più senza bicicletta 
Gruppo del Sella: Quattripassi 
Tofane: Sterrati, mulattiere e alti valichi 
Dolomiti Orientali: neve sulla via dei ricordi

Editoriale Domus

Primo numero della Collezione Ande Fitz Roy - Cerro Torre
Allegata carta escursionistica in scala 1:50000

Editoriale Domus

Secondo numero della Collezione Ande Aconcagua e Vulcani della Puna
Allegata carta escursionistica in scala 1:50000

Editoriale Domus

Terzo numero della Collezione Ande Cordigliere Blanca, Huayhuash, Real
Allegata carta escursionistica in scala 1:50000

Editoriale Domus

Meridiani Cammini - Le Vie del Sale

Prima dei frigoriferi, dei congelatori e dei conservanti, l’uomo doveva procacciarsi il sale, prezioso oro bianco. Ecco le antiche Vie del Sale. Questo numero monografico di Meridiani ne propone due, in direzione contraria a quella originariamente percorsa da mercanti: l’Alta Via del Sale, una strada bianca che collega le Alpi piemontesi al Mar ligure, da Limone Piemonte a Ventimiglia (112 km); l’altra è la Via del Sale che unisce Varzi, in provincia di Pavia, a Portofino (87 km). Entrambe possono essere percorse in 4 tappe
. Sono territori poco urbanizzati, per sentirsi per quattro giorni fuori dal mondo!
Alcuni articoli approfondiscono la conoscenza dei territori e consigliano anche altri percorsi, per esempio all’Antola o nel promontorio di Portofino. L’Alta Via del Sale è descritta anche per chi ama la mountain bike.
Il numero monografico contiene tutte le informazioni pratiche per percorrere questi sentieri, con mappa allegata.

Editoriale Domus

SOMMARIO
Reportage: Il risveglio della regina
Escursionismo: Di roccia e di ghiaccio
Inverno: Neve d'autore
Alpinismo: Il grande volo
In vetta: Guardiani dell'estremo
Lettura: Il mito del ciclismo al Passo Fedaia
Libri: La Marmolada di carta
Allegata carta fronte e retro in scala 1:25.000 con 5 itinerari di escursionismo estivo e 5 gite con gli sci e le ciaspole, più tutti i rifugi e i numeri utili.

Editoriale Domus

Galleria: I profili dei Monti Liguri
Introduzione: Orizzonti cromatici
Reportage: Ode ai monti
Diramazioni: Le antiche vie
Verticale: Rocce vista mare
Ghiaccio: La "Piccola Scozia" del Mediterraneo
Avventure: Prova a prendermi
Parchi: L'alta via protetta
Libri: Sui monti del silenzio
Allegata carta 1:75.000 delle 23 tappe dell'Alta Via dei Monti Liguri, con tutti i rifugi e i numeri utili.

Editoriale Domus

Meridiani Montagne sale sul Monviso – storica e simbolica montagna italiana - per omaggiare la tradizione e la rinascita della Valle Varaita e della Valle Po.
“Cavalcare la parete sud è un appassionante viaggio nella Storia” scrive il direttore Paolo Paci nell’editoriale in cui spiega come la redazione, accompagnata dalle guide alpine, si sia messa in gioco realizzando la storica salita al Quintino Sella che è anche protagonista dell’immagine di copertina. “La nostra ascensione è anche un omaggio al lavoro delle guide alpine. Quelle che ci hanno aiutato nella realizzazione di questo numero, e quelle storiche, della Valle Po e della Valle Varaita, come la dinastia dei Perotti” precisa Paci annunciando poi il racconto di molte altre storie legate alle valli.
Alta quota ma non solo. La monografia di Meridiani Montagne diventa infatti l’occasione per conoscere la nuova linfa vitale che caratterizza le valli del Monviso e in particolare la rinascita economica e culturale che le nuove generazioni stanno offrendo alla Valle Varaita. Risorse locali, rispetto della tradizione, capacità di innovazione: questo il fil rouge che accomuna le storie imprenditoriali raccontate. Case history di successo che spaziano dalla produzione di alimenti all’ospitalità, come quella di un giovane di 27 anni che abbandonata l’attività di muratore si è impegnato nella costruzione e gestione di un nuovo agriturismo e nella ristrutturazione dell’ultima casa di borgata che presto diventerà un’accogliente spa. C’è anche la cultura del territorio, quella legata al costume locale, alle danze tipiche, ala musica occitana che fa suonare ghironde, cornamuse, flauti e tamburi. Quest’ultima viene raccontata grazie alla testimonianza speciale del musicista Sergio Berardo e del fotografo Toni Spagone, protagonisti del portfolio.
Immancabile la natura che viene omaggiata con il racconto del bosco dell’Alevé e della foresta di pino cembro più estesa delle Alpi.

Editoriale Domus

SOMMARIO
Galleria: le pale di San Martino.
Reportage: con Leslie e Drogo sull’Altopiano.
Passaggi, villeggiature e turismo di massa.
La stagione degli amori.
I belvedere di Marcarini.
Scienza: fulmini sulle Dolomiti.
Alpinismo: sulle grandi pareti.
Incontri: nella tana del Mago.
Ferrate: punti fermi.
Scialpinismo: dentro la cartolina.
Focus: il Soccorso compie 40 anni.
Cucina: sapore di giornata.
Allegata carta scala 1:25.000.

Editoriale Domus

PRIMAVERA NEL MIDI FRANCESE
Arrampicate e grandi escursioni tra i fiordi delle Calanques e nelle Gole del Verdon in bicicletta tra i campi di lavanda e sui mitici tornanti del Mont Ventoux alla scoperta del Luberon: rocce bianche, terre rosse, foreste e campi fioriti.

L’arte sulla punta delle dita All’inizio degli anni Ottanta si capiva che tornavi dal Verdon per come mettevi i piedi. Per come incrociavi le caviglie, spostando il peso con eleganza, affidando a qualche minima svasatura della roccia le punte delle tue nuovissime (e dolorose) EB. Tutti prima o poi ci andavano, nel Sud della Francia, per scoprire che di arrampicata, finora, non avevano capito niente. Chi non ci andava, sognava di farlo, sudando freddo ai fotogrammi di Patrick Edlinger che scala, free solo e a piedi nudi, in Opera vertical. Quel film ci ha cambiato la vita. Il Verdon è diventata la nostra California, a poche ore d’auto da casa. E i grimpeurs francesi i nostri modelli. Ce n’erano tanti, Berhault, Tribout, i fratelli Le Menestrel, ma come Edlinger, l’angelo biondo, nessuno. Più che un arrampicatore, un artista. Questo fragile dio greco ha vissuto dieci anni di celebrità e un malinconico finale: prima un incidente nelle Calanques, poi la vita che ti presenta i conti non pagati, come al boxeur fallito di Hemingway. Ma è sempre rimasto nel Verdon e noi così ce lo ricordiamo, ventiduenne, a torso nudo, in un bagno di sole e di calcare. Sole, roccia, mare e vento sono anche il distillato della nostra Provenza: terra di bassa quota ma ad altissimo tasso alpinistico. Calanques, Verdon, Buoux sono le falesie su cui ci siamo formati e a cui oggi torniamo, con un approccio magari più riflessivo, anche solo per un’escursione, in bicicletta tra i campi di lavanda, o a piedi tra i fiordi di Marsiglia. Seguita da un pastis sotto i platani e da una squisita bouillabaisse. Ma anche per non fare nulla. Guardare soltanto. Come faceva un altro artista, Paul Cézanne davanti alla Montagne Sainte-Victoire. Non c’è mai salito, il pittore, su quella montagna, ma nessuno più di lui l’ha compresa. Perché la vita può essere au bout des doigts, in punta di dita come per Edlinger, oppure au bout du pinceau, in punta di pennello come per Cézanne. Ma sempre arte è. Come si dice in Provenza, art de vivre!