Editoriale Domus

Meridiani Cammini: il Sentiero della Pace

Un lungo itinerario di oltre 500 chilometri che collega i luoghi e le memorie della Grande Guerra sul fronte del Trentino, dal Passo del Tonale alla Marmolada. “Il Sentiero della Pace non è retorica, non è un tributo alla memoria, ma è un incitamento all’umanità. Dovrebbe essere percorso da qualsiasi adolescente non appena entra nell’età della maturità. Perché purtroppo i sentieri dell’assurdo sono ancora tanti, nel mondo. Solamente cento anni fa, per tre anni e passa decine di migliaia di uomini, anzi di ragazzi, siano stati spediti quassù di punto in bianco, mal addestrati ed equipaggiati ancor peggio, a fronteggiarsi ammassati in trincee a meno 20 o anche 30 gradi, sotto il sole e sotto la pioggia, macellandosi a vicenda”.
Il percorso unisce infatti le vette dei ghiacciai ai fondivalle alpini creando un’ampia rete di sentieri che consente all’escursionista di raggiungere forti, capisaldi, tagliate vallive, strade militari, trincee approntati dall’esercito italiano e austro-ungarico durante il Primo conflitto mondiale. Un viaggio reso possibile da quando, nel 1986, la Provincia autonoma di Trento attraverso il Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale ha avviato lo studio, la progettazione e in seguito i lavori di recupero dei tracciati e delle opere di guerra dislocati lungo la linea del fronte.
Meridiani Cammini accompagna il lettore alla scoperta di questo Sentiero. Dal Passo del Tonale a Lardaro, al cospetto del ghiacciaio dell’Adamello. Dal Rifugio Lancia al Passo Vezzena, passando per gli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, alla scoperta del complesso sistema fortificato austro-ungarico. E poi dal Passo Rolle al Passo Fedaia, per dedicarsi alla Valle di Fassa.

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Settemila chilometri, oltre 500 tappe, 20 regioni. «Non ci staranno mai in una sola rivista» mi avvertivano, con una certa ironia, gli amici camminatori. E infatti, non ce li abbiamo messi. In questo numero speciale di Montagne abbiamo invece composto un’antologia di quell’opera magnifica e visionaria che è il Sentiero Italia Cai. Dodici tappe, o meglio “raccolte di tappe” che ne rappresentano la bellezza, l’estrema varietà e gli aspetti più emozionanti. Le abbiamo scelte insieme agli esperti del Cai, dalle Giulie al Cervino, dal Gran Sasso all’Etna. Le Alpi, gli Appennini, le isole: di questa “autostrada verde”, a volte pietrosa, a volte ghiacciata, che è il grande sentiero nazionale, infine abbiamo percorso meno di un decimo. Ma va bene così: a voi lettori la libertà (la gioia, la sorpresa) di scoprire il resto, anche con l’ausilio delle guide che lo stesso Cai pubblica, regione per regione. Nelle pagine che seguono troverete i racconti e le immagini dei nostri inviati, che questo grande tracciato hanno battuto con passione e intelligenza. Incontrerete i veri protagonisti del Sentiero Italia Cai: i fiori, gli animali, la geologia fantastica delle nostre montagne. E soprattutto gli abitanti delle Terre Alte, custodi dei territori più autentici e più fragili. Rifugisti che inventano nuovi modelli di ospitalità, guide che vivono il proprio lavoro come una missione, sindaci e operatori che promuovono le economie locali e non si arrendono all’abbandono della montagna, nemmeno al terremoto. Simboli di resilienza e rinascita. Il Sentiero Italia Cai, tra i tanti meriti, ha quello di averceli fatti conoscere: sono loro i migliori compagni di escursione.

Direttore Paolo Paci

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Il trekking della valle Spluga in otto tappe
L'anello della Mesolcina in due tappe, e altri sentieri
Cinque gite di scialpinismo
I percorsi in mountain bike
Tutti i rifugi e i numeri utili

Allegata carta in scala 1:40.000

Editoriale Domus

Galleria: i profili delle Tofane.
Reportage: come nello specchio di Narciso.
Tracciati: il mito di Olimpia.
Alternative: fuoripista.
Scienza: Dolimiti, belle ma fragili.
Parchi: dove migra lo sciacallo.
Sentieri: il grande giro… e altre storie. Sterrati, mulattiere e alti valichi.
Ferrate: Cortina di ferro.
Alpinismo: grandi pareti.
Cucina: il piacere è ritrovarsi…
Carta allegata scala 1:20.000.

Editoriale Domus

Reportage: La grande selva
Lettura: La via incantata
Escursionismo: Ritorno al mondo perduto
Focus: Proteggimi ancora
Alpinismo: Scalare la wilderness
Inverno: Viaggio nel silenzio
Shaw: Solo
Reportage: Abbracciati al Parco
Libri: Storie della Foresta
Allegata carta fronte e retro in scala 1:30.000 e dettaglio in scala 1:15.000, con il Sentiero Bove, le grandi traversate e 4 itinerari invernali, più tutti i rifugi e i numeri utili.

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La Valle Maira, una valle "libera" da piste e impianti di risalita, una meraviglia naturale che in inverno diventa ancora più solitaria e misteriosa: una  valle occitana all'estremo ovest delle Alpi, è la protagonista di meridiani montagne di gennaio 2024. Negli ultimi anni è diventata la Mecca dello skialp: con le pelli di foca e in compagnia delle sue guide ne percorriamo gli itinerari più belli, sulle tracce dei contrabbandieri e degli antichi acciugai, lungo le "vie del sale". Saliamo poi al gruppo castello-provenzale, un'incredibile lama di roccia che domina l'ultimo villaggio, e ci perdiamo tra i candidi "cavolfiori" e le stalattiti delle numerose cascate ghiacciate della valle. Senza trascurare le altre scoperte della valle Maira: le architetture tradizionali, le chiese affrescate con il capolavoro di Elva, una vera Cappella Sistina delle Alpi, e la ricca gastronomia locale, proposta dalle tante locande occitane.

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Mont Vélan e Valle del Gran San Bernardo Meridiani Montagne 114
Scialpinismo: sei escursioni nell'Eldorado bianco, dalle facili classiche alle lunghe salite.
Ciaspole: quattro itinerari tra boschi, alpeggi e vette panoramiche.
I rifugi e i numeri utili

In allegato carta con i tracciati in scala 1:30 000

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Meridiani Cammini - La Via di Francesco

Da La Verna ad Assisi, 11 giorni di cammino tra natura e spiritualità.

Sono descritte anche le 6 tappe dell'itinerario in mountain bike

In allegato la carta in scala 1:50 000

La Via di Francesco è una bellissima occasione per attraversare il «cuore verde d’Italia», dalla Toscana sud-orientale lungo tutta la linea appenninica dell’Umbria, dove la natura è ancora la protagonista assoluta e la storia si respira a ogni pietra e ogni borgo. Ma la Via indicata da Francesco è forse – soprattutto oggi – l’occasione per fare i conti con quell’inquietudine che è la nota più evidente della contemporaneità, quell’insoddisfazione smaniosa che ci muove ogni giorno, uno sradicamento continuo dai luoghi e dai rapporti trasformato in normalità, ma che normale non è. Un perenne andare senza più nemmeno contare i passi né aver chiara la meta. Immergersi nel silenzio della foresta umbra, nei panorami mossi e infiniti che si godono dalla sommità dei suoi colli, nell’ombra fresca dei tanti monasteri che si incontrano lungo la via, è allora l’occasione per compiere quel cammino interiore che ha come meta una rinnovata consapevolezza del nostro posto nel mondo. Uno degli episodi più narrati e controversi dell’agiografia del santo data al 1205. Francesco è in preghiera nella chiesa di San Damiano, ad Assisi. Dal crocefisso discende una voce, che per tre volte gli dice: «Francesco, va’ e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina». Un invito che vale, oggi, per ciascuno di noi. Perché ciascuno di noi – chi più chi meno – ha una casa da riparare, che richiede di fermarsi e donarsi in un’opera costante di cura e di amore.