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Bimestrale di arrampicata e alpinismo
CAMPANIA
Il numero 24 di UP CLIMBING vuole raccontare la storia verticale della Campania attraverso i contributi specifici di alcuni dei suoi maggiori protagonisti, da Umberto Iorio, vero pioniere di quest’area, intervistato da Eugenio Pesci, a Oreste Bottiglieri, Stefano Sgobba, Cristiano Bacci e molti altri, passando dalla rassegna delle principali falesie della zona, alle vie di più tiri, al boulder. Senza tralasciare l’attuale situazione di Ischia, lo sviluppo dell’attività indoor nella città di Napoli.
Un quadro completo quindi, che certamente attirerà in questa regione molti arrampicatori che ancora non l’hanno frequentata e che ne vogliono apprezzare anche la bellezza naturale e le caratteristiche umane.
Come sempre, una nutrita parte generalista accompagna la sezione monografica: scopriremo La Selva con i VERTICAL TALES di Cristiano Bacci, ci porremo dubbi “arcuati” con Alessandro Jolly Lamberti, scopriremo i nuovi prodotti grazie alla VETRINA di UP CLIMBING e focalizzeremo la nostra attenzione sull’ARGENTINA e sul LIBANO verticali.

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SELLA
Dolomiti! Nel cuore di queste montagne patrimonio dell’umanità, il Gruppo del Sella è certamente una delle aree più centrali, conosciute, frequentate e ricche di storia verticale, ma in realtà anche di storia turistica, escursionistica e sci alpinistica, con la celeberrima Sellaronda.

Posto come una fortezza al centro delle valli di Fassa, Gardena, Badia, della zona di Arabba e di Livinallongo, il gruppo del Sella è da molti decenni il regno indiscusso del divertimento e delle avventure di moltitudini di appassionati dolomitisti e su di esso hanno fatto la storia personaggi fondamentali nella storia dell’arrampicata dolomitica.

Con il mutare dei tempi il gruppo del Sella si è poi arricchito di una notevolissima molteplicità di altre possibilità verticali, dalle numerosissime vie sportive di diverso livello, a quelle trad, sul versante gardenese delle Meisules, alle belle e varie falesie, dalla storica Città dei Sassi, all’Era Glaciale verso passo Gardena.

Con il coordinamento di Alessio Conz, nel numero 25 di UP troverete molti dei principali protagonisti dell’alpinismo sulla dolomia del Sella raccontare come si sono espressi in questo massiccio, da Adam Holzknecht a Renato Bernard, da Heinz Grill a Roland Mittersteiner, passando per il bel racconto di Lorenzo Nadali e dei suoi quattro giorni sul Sass Pordoi e le interviste a Roly Galvagni ed Edy Boldrin.
Nella parte generalista domina il boulder con figure iconiche della disciplina come Niky Ceria in Maltatal, Bernd
Zangerl nell’India himalayana e il Dws siciliano di Mauro Calibani.

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UP CLIMBING #26
Bimestrale di arrampicata e alpinismo
Canyon, gole, forre, anfratti

Talora orridi, talora meravigliosi, talora entrambe le cose insieme, fuse in una bellezza particolare, le gole, i canyon, le forre e gli anfratti costituiscono un terreno molto particolare per l’arrampicata su roccia, sia essa sportiva, trad o alpinistica nel senso più classico.
Sarebbe praticamente impossibile fare qui un elenco di tutti i principali luoghi verticali dispersi nei cinque continenti, e dotati di caratteristiche tali da poter essere inseriti nelle categorie che abbiamo appena citato. Basterà dunque fare riferimento alle gole del Verdon, che possono rappresentare più che degnamente tutte le altre conformazioni rocciose di questo tipo, non dimenticando che esiste anche una grande tradizione di escursionismo riferita ai canyon, soprattutto negli Stati Uniti, ma anche in Francia.
In questo numero di UP CLIMBING abbiamo voluto quasi materialmente addentrarci in alcuni di questi luoghi particolari, prevalentemente italiani – tuttavia partendo proprio dal Verdon – dalle gole del Limarò a quelle nel Veronese, alla frequentatissima area lombarda di Paderno d’Adda, scendendo poi verso il Centro Italia nell’Infernaccio e a Triponzo, per arrivare nell’assolata e talora misteriosa Sicilia, concludendo infine con la celeberrima gola di Gorroppu e con altre particolarità della terra sarda.

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Bimestrale di arrampicata e alpinismo
LECCO – COMO
Si potrebbe pensare che si tratti solo delle due celebri Grigne: quella più complessa e ripida, triangolare e piramidale, la Meridionale o Grignetta, e l’altra, quella più imponente, espansa, quasi distesa verso est, la Settentrionale o Grignone, sulla cui cima svetta il secolare rifugio Luigi Brioschi. Ma se ci trovassimo per un attimo proprio sulla porta di quest’ultimo, sarebbe subito chiaro che le montagne vicine alle città di Lecco e di Como sono molte, ma molte di più.
Secondo diversi osservatori queste montagne sono le più frequentate dell’intero arco alpino da almeno cento anni. Non si stenta a crederlo, anche perché esse vantano (data anche la quota modesta, che raggiunge al massimo i 2400 metri circa) una frequentazione massiva in ogni stagione, in inverno compreso, in alcuni, scelti, casi.
In questo numero di Up Climbing, parleremo dunque delle montagne di Lecco e Como, con riferimento quasi esclusivo alla situazione presente, ma cercando di dare voce al maggior numero possibile di protagonisti, personaggi, gruppi, apritori, chiodatori, ripetitori, nella dichiarata speranza di appassionare a queste cime e pareti il numero più alto possibile di lettori.
Corredano il tema le rubriche Ideas, Vetrina e una ricca serie di Proposte.

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UP CLIMBING #29
Bimestrale di arrampicata e alpinismo
VALLI BERGAMASCHE
L’arrampicata e l’alpinismo bergamaschi hanno sempre avuto un ruolo di primo piano nel contesto nazionale, e non può essere un caso che proprio da Cornalba, un vero tempio internazionale dell’arrampicata su calcare, sia partito un intero movimento, a metà degli anni Ottanta, animato da Bruno Tassi, dai suoi due principali allievi, Simone Moro ed Emilio Previtali, e da tanti altri: Vito Amigoni, Gian Andrea Tiraboschi, Giangi Angeloni, Yuri Parimbelli, Luca Bana, Andrea Locatelli, in una continuità sportiva verticale che è giunta fino ai nostri giorni.
Il territorio sportivo circostante Bergamo offre da molti anni numerosissime possibilità espressive ad arrampicatori di ogni livello, fra l’altro con terreni assai differenti, dalla placca pura ai grandi strapiombi, su una pietra in genere di ottima qualità.
Ma la storia verticale bergamasca parte da lontano e, come ovvio, trova nel massiccio simil dolomitico della Presolana il suo luogo elettivo, senza peraltro dimenticare altre montagne come il Monte Alben, l’Arera, il solitario Cimone della Bagozza, a suo tempo visitato da Bramani e Cassin.
Sarà dunque necessario sentire i protagonisti di tante vicende e vie aperte sulla Presolana nelle diverse epoche, dando al contempo un quadro tecnico aggiornato, tramite l’esperta penna di Maurizio Panseri. E poi le interviste a diversi storici protagonisti, con un occhio speciale per Rosa Morotti, la cui attività alpinistica di alto livello può fare impallidire molti per varietà e ricchezza. Non manca una visuale sintetica dell’indoor bergamasco, con la sua storia e le sue problematiche, e le sue due note palestre.
Ancora arrampicata nella parte generalista: dalle novità in Albania a quelle in Palestina, terra la cui attualità decisamente tragica è sotto gli occhi di tutti. Ma abbiamo anche una sorpresa: un primo articolo di sci–alpinismo, a cui ne seguiranno altri, curati da Omar Oprandi, con riflessioni, proposte tecniche e itinerari assai interessanti.

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TRE CIME DI LAVAREDO

Arriva l’estate e UP CLIMBING sale un po’ di quota, spostandosi verso le DOLOMITI, fermandoci in uno dei suoi luoghi di forza: le TRE CIME di LAVAREDO!

Chi non le conosce, almeno per averle viste una volta anche solo sulla carta stampata, in televisione o in rete?

Appaiono nella TOP TEN delle icone mondiali della montagna, e il loro destino è da tempo diventato quello, nel bene e nel male, di essere trasformate prevalentemente in una attrazione turistica.

CRISTOPH HAINZ, SIMON GIETL, ALZIRO MOLIN e molti altri, noti e meno noti, ci mostreranno un panorama delle TRE CIME oltre il loro aspetto tecnico e turistico.

E poi PROPOSTE di VIE di più tiri in DOLOMITI, le FALESIE della VAL di LANDRO, i viaggi visionari di NIKY CERIA, le ideas di EMILIO PREVITALI e molto altro ancora!

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L’isola verticalmente più selvaggia del Mediterraneo non poteva mancare nel primo anno di vita di UP climbing!
Nel quinto numero dedicato all’arrampicata e alle vicende verticali dell’isola tirrenica, Manolo e Maurizio Oviglia vi guideranno nel paesaggio e nella storia dei luoghi.
PERSONAGGI di ieri e di oggi, sardi e continentali parleranno della loro Sardegna descrivendo le proprie esperienze e alcune delle loro salite. Ancora Maurizio Oviglia e Riky Felderer proporranno un itinerario fra i luoghi fondamentali dell’arrampicata sarda, con un occhio sia alle novità, come quelle che ci sono nella zona di Ulassai e di Baunei, sia alle falesie più storiche e note.
Alessandro Gogna ci parlerà dell’esplorazione verticale sull’isola di Tavolara, e Francesca Berardo ci porterà direttamente sulla cima dell’Aguglia con il suo vertical tale. Ancora sulle rocce della Sardegna, contributi di Roberto Vigiani, Lorenzo Nadali, Eugenio Pinotti e Marco Bernardi
A corollario l’escursionismo a firma di Luigi Tassi con i sentieri di Selvaggio Blu, un FOCUS assai tecnico sui materiali per chiodatura curato dal grande esperto finalese Thomas Tomassini, e per concludere la parola all’esperto dei vostri allenamenti: Jolly Lamberti.
Un numero unico, da non perdere, che cercherà di riassumere in un unico spazio tante voci e tante informazioni su uno dei più bei luoghi da arrampicata del mondo.

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ROMA
Roma verticale!
Non poteva mancare fra i monografici di Up climbing un numero dedicato all’arrampicata nella capitale.
Una città con una grande tradizione alpinistica, da Paolo Consiglio a Pierluigi Bini – qui scritta e illustrata da Massimo Marcheggiani – ha prodotto, sin dagli albori di questa disciplina, e cioè dai primi anni ottanta, una altrettanto importante tradizione di arrampicata sportiva, con un movimento particolarmente vivace, ricco di personaggi di prim’ordine nel panorama del climbing italiano.
Alessandro “Jolly “ Lamberti ci guiderà sui monotiri storici del Lazio, e sulle più importanti falesie della zona. Bruno Vitale, vera anima di Sperlonga, ci racconterà la storia e le avventure di questo luogo particolare e unico. Alcuni fra i più noti protagonisti del climbing romano come Andrea Di Bari, Luca Grazzini, Antonella Strano, Alvise Mario, Alessandro Marrocchi (intervistato da Laura Rogora!), Bertrand Lemaire, Paolo Caruso, narreranno la loro esperienza personale, mentre un occhio andra’ anche allo sfondo dei giovani emergenti e degli ambienti indoor capitolini.
E ancora: Samuele Mazzolini presenta un originale (e raro) focus sul Monte Camicia, l‘Orco verticale del centro Italia, mentre proseguono dal numero precedente i focus su arrampicata, attivita’ complementari e movimento, e sull’ardua arte del chiodatore, a firma Marco “ Thomas “ Tomassini.
E poi ancora, ideas, con Luca Schiera, e molto altro ancora, da Hazel Findlay a Fabio Palma.
Il tutto introdotto dalla penna di Nando Zanchetta.
Un numero particolare, da non perdere!

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MONTE BIANCO
In questo numero di UP CLIMBING troverete un Monte Bianco fatto di luoghi, pareti, di grandi vie – facili, difficili, estreme – di temi e problemi, compresa la geologia, i cristalli, il clima, i materiali.
La STORIA DI COPERTINA, quella che racconta sotto diversi e interessanti punti di vista uno dei massicci più imponenti d’Europa, è sviluppata dagli articoli di Enrico Camanni, Roberto Rossi, Matteo Pasquetto, Fabrizio Calebasso, Francesco Bassetti, Mara Budget, Marco Romelli, Korra Pesce, Fabrizio Calebasso, Ugo Manera ed Eugenio Pesci.
Fabrizio Calebasso ha curato inoltre la sezione PROPOSTE, con un’idea “mordi e fuggi” del Bianco.
Per la rubrica dedicata ai RIFUGI Giuseppe Miotti presenta “Due giorni in rifugio”.
In questo ottavo numero hanno trovato spazio anche le rubriche FOCUS, curata in questa occasione da Fabio Palma, VERTICAL TALES di Giorgio Confalonieri, IDEAS di Siebe Vanhee e la VETRINA con tutte le novità per quanto riguarda materiali e vestiario.
Come sempre ci saranno poi i consigli di Alessandro Jolly Lamberti su allenamento e prestazioni con JOLLYPOWER.

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ROCKIN’ GIRLS
Non si può certo dire che le donne siano state particolarmente presenti nella storia dell’alpinismo, anche se figure di rilievo non sono mancate già nella prima parte del ‘900. In Italia ricordiamo ad esempio Mary Varale o Nini Pietrasanta, compagne, in epiche scalate, di Emilio Comici e Gabriele Boccalatte.
Con l’avvento dell’arrampicata sportiva però le cose sono cambiate: a partire dai primi anni Ottanta un nuovo modo di scalare la roccia, limitando al minimo i pericoli, ha favorito non poco il moltiplicarsi delle presenze femminili nel mondo del verticale. Tuttavia si trattava ancora di una presenza minoritaria rispetto a quella maschile, e non di rado considerata con un certo distacco, se non talora con un senso di superiorità.
Negli ultimi quindici anni la situazione è completamente mutata e oggi, soprattutto nel variopinto mondo indoor, oltre che in quello delle falesie, la presenza femminile è talora superiore a quella maschile.
Da qui il progetto del numero 9 di UP CLIMBING: indagare questa realtà facendo parlare alcune delle principali protagoniste del verticale dal 1985 ad oggi, attraverso interviste e scritti autografi.
Desideri, sensazioni, paure, problemi e obiettivi di una vita verticale al femminile! Una proposta che ci sembra originale e che si snoda attraverso la testimonianza di Catherine Destivelle, Lynn Hill, Luisa Jovane, Robyn Erbesfield, Josune Bereziartu, Angy Eiter, Anna Stöhr, Babsi Zangerl, Stephanie Davis, Margot Hayes, Nina Caprez, Janja Garnbret, Laura Rogora, Federica Mingolla, Sara Avoscan, Stella Marchisio, Florence Pinet, Mirjam Verbeek, Caroline Ciavaldini e altre arrampicatrici. Come sempre saranno presenti anche le rubriche Vertical tale, Ideas e Jollypower, precedute da un Focus su alcune novità nelle falesie lecchesi.