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Il grande racconto dei viaggi d'esplorazione, di conquista e d'avventura

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Autore: Brilli Attilio
Editore: Il Mulino

Migrazioni, invasioni, esodi, anabasi, deportazioni: la storia dei popoli è segnata dal procedere collettivo dei viaggi. Al di là di questi cataclismi umani, sono singoli personaggi ad assumersi il compito di andare oltre l’orizzonte conosciuto. Nell’interminabile percorso terrestre di Marco Polo verso il Catai, in quello marittimo di Cristoforo Colombo che s’imbatte nel continente imprevisto, nelle peregrinazioni dei mercanti avventurieri veneziani, genovesi, fiorentini ritroviamo una stessa visionaria temerarietà. Ma proprio le loro vicende valgono a ricordarci che spirito ardimentoso di avventura e volontà di dominio nell’Europa dei potentati sono inscindibili. A Oriente come a Occidente con l’apertura delle grandi rotte oceaniche il viaggio d’esplorazione si fa subito viaggio di conquista, fatto di avidità e conoscenza, scoperta e sfruttamento, richiamo dell’ignoto e brama di ricchezze. E oggi? Oggi che i viaggi non offrono più i loro tesori, ripercorrere quelle avventure significa attingere alla formidabile risorsa dell’immaginario e, in compagnia di navigatori, pirati, cannibali, eruditi, sultani, gioiellieri e gesuiti, appassionarsi a inedite trame narrative, consapevoli delle irriducibili contraddizioni di quella eredità in divenire che chiamiamo civiltà.

Attilio Brilli è fra i massimi esperti di letteratura di viaggio. Tra i suoi libr iper il Mulino (molti dei quali tradotti in varie lingue): «Il viaggio in Italia» (2006), «Il viaggio in Oriente» (2009), «Dove finiscono le mappe. Storie di esplorazione e di conquista» (2012), «Mercanti avventurieri. Storie di viaggi e di commerci» (2013), «Gerusalemme, La Mecca, Roma. Storie di pellegrinaggi e di pellegrini» (2014), oltre al fortunato «Il grande racconto del viaggio in Italia. Itinerari di ieri per viaggiatori di oggi» (2014)

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Titolo Il grande racconto dei viaggi d'esplorazione, di conquista e d'avventura
Autore Brilli Attilio
Editore Il Mulino
Data 2015
Pagine 564
Formato Edizione rilegata
Illustrazioni A colori
ISBN o EAN 9788815259790

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Il Monte Bianco nei secoli

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Autore: William Augustus Brevoort Coolidge, a cura di Zanzi, Rizzi
Grossi edizioni

Del più grande storiografo delle Alpi del passato, viene tradotto in italiano il saggio apparso in francese nel 1902 sulle cime e i valichi del massiccio del Monte Bianco nella storia, nella letteratura e nella cartografia antica. In appendice la prima relazione di un viaggio ai ghiacciai del Monte Bianco di Pierre Martel (1742). Saggi introduttivi di Luigi Zanzi su W.A.B. Coolidge e di Enrico Rizzi sulla storia della colonizzazione del Monte Bianco. 

Illustrato con 37 preziose immagini a colori e b/n tratte da incisioni e litografie del '700 e '800

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Titolo Il Monte Bianco nei secoli
Autore William Augustus Brevoort Coolidge, a cura di Zanzi, Rizzi
Editore Grossi edizioni
Data 2023
Pagine 160
Dimensioni 17 x 24 cm
Formato Brossura con alette
Illustrazioni Bianco e nero e colori
ISBN o EAN 9788889751961

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Il Moro della cima

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Autore: Paolo Malaguti
Editore: Einaudi

Paolo Malaguti torna a raccontare la Prima guerra mondiale con gli occhi di un personaggio leggendario che, incredibile a dirsi, è esistito davvero.
Dicono che per vivere felici si debba trovare il proprio posto nel mondo: molti di noi passano la vita a cercarlo, per altri è questione di un attimo. Agostino Faccin, che tutti chiamano «il Moro», la felicità la scopre da ragazzo, tra le montagne di casa, nell’esatto momento in cui capisce che piú sale di quota e piú il mondo gli assomiglia. Quando gli propongono di diventare il guardiano del nuovo rifugio sul monte Grappa, non ci pensa su due volte. Ma la Storia non ha intenzione di lasciarlo in pace, la Grande Guerra è alle porte, e quella vetta isolata dal mondo diventerà proprio la linea del fronte. Da quando era poco piú di un bambino, il Moro ha una sola certezza: l’unico luogo in cui si sente al riparo dal mondo è tra i boschi di larici, i prati d’alta quota, e qualche raro alpinista… Cosí, quando gli danno in gestione un rifugio, sembra che la sua vita assuma finalmente la forma giusta. Ben presto in pianura si diffonde la fama di quell’uomo dai baffi scuri e la pelle bruciata dal sole, con i suoi racconti fantasiosi e le porzioni abbondanti di gallina al lardo. E in tanti salgono fin su per averlo come guida, lui che conosce come nessun altro quell’erta scoscesa di pietre bianche e taglienti. Ma quel rifugio è sulla cima del monte Grappa, e la Grande Guerra è alle porte. Lassú tira un’aria minacciosa: intorno al rifugio il movimento è frenetico, si costruiscono strade militari e fortificazioni, arrivano in massa le vedette, i generali, i soldati. E il Moro, che in montagna si sentiva al sicuro, assiste alla Storia che sfila sotto ai suoi occhi: nel 1918 il Grappa è la linea del fronte, un campo di battaglia che non tarderà a trasformarsi in un cimitero a cielo aperto e infine in un sacrario d’alta quota. Ma quando i fucili non fumano piú e le fanfare smettono di suonare, lui, il Moro, tornerà sulla sua cima, e davanti allo sfregio degli uomini cercherà il suo personalissimo modo di onorare la sacralità della montagna. Paolo Malaguti ci regala un’altra grande storia da un passato che non c’è piú, dando voce e corpo a un mondo perduto, e portandoci lassú a respirare un po’ di libertà.
«Soprattutto all’alba, quando la luce è piú morbida e la pianura si svela piú ampia, e con lo sguardo arrivi fino alla curva del mare lontano: allora ti viene liscio credere che la vita possa davvero essere tutta cosí, giornate di sole e pascoli verdi».

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Titolo Il Moro della cima
Collana Supercoralli
Autore Paolo Malaguti
Editore Einaudi
Data 2022
Pagine 280
Dimensioni 14 x 21 cm
Formato Cartonato
ISBN o EAN 9788806251611

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Il nuovo laboratorio della natura

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Autore: Paola Giacomoni
Editore: Franco Angeli

Una versione completamente rinnovata, arricchita e aggiornata de Il laboratorio della natura. Paesaggio montano e sublime naturale in età moderna (2001). Il testo studia l’evoluzione dell’immagine della montagna, da luogo orrido e pericolosa barriera per l’azione dell’uomo a luogo cruciale, laboratorio della natura, in grado di raccontare la lunga e complessa storia della terra, come venne vista dal tardo Rinascimento. Fino a divenire, con i Romantici, materna e minacciosa, luogo in cui noi contemporanei, frenetici e ansiosi di pace, possiamo riconoscerci.

Presentazione del volume
La bellezza della montagna è un'invenzione recente. Il suo valore scientifico è  stato considerato a lungo pari a zero. Per molti secoli i monti sono apparsi come "disuguaglianze", luoghi orridi e pericolose barriere all'azione dell'uomo. Solo quando, a partire dal tardo Rinascimento, gli scienziati comprendono l'importanza di uscire dalle biblioteche e leggere il "libro del mondo", si forma un nuovo interesse, che avverte la montagna come luogo cruciale: una sorta di laboratorio della natura in grado di raccontare la lunga e complessa storia della terra. Contemporaneamente alcuni intellettuali cittadini trovano eccitante il paesaggio selvaggio e il fascino inquieto della montagna, parlano di un "piacevole orrore" e inaugurano un gusto e uno stile nuovi. Saltano così le regole dell'estetica classica e la "bellezza col brivido" trova una nuova definizione in un termine antico: il sublime. Per i Romantici nasce la necessità di un nuovo linguaggio, frammentato e sfrangiato come il loro instabile cuore. La montagna, luogo cruciale per comprendere l'organizzazione del nostro pianeta, ci parla di una nuova e difficile bellezza, di una natura materna e minacciosa in cui noi contemporanei, frenetici e ansiosi di pace, possiamo riconoscerci. Una montagna moderna, spiazzante e accogliente, antica e all'avanguardia. Questo libro è una versione completamente rinnovata, arricchita e aggiornata di Il laboratorio della natura, del 2001.
Paola Giacomoni è professore ordinario di Storia della filosofia presso l'Università di Trento. È autrice di numerosi saggi internazionali e di monografie tra cui Le forme e il vivente. Morfologia e filosofia della natura in J.W. Goethe, Napoli, 1993, Il laboratorio della natura. Paesaggio montano e sublime naturale in età moderna, Milano, 2001, Ardore. Quattro prospettive sull'ira da Achille agli Indignados, Roma, 2014. È stata responsabile della parte scientifica della grande mostra sulla montagna al Mart di Rovereto, Montagna. Arte, scienza, mito. Da Dürer a Warhol, a cura di G. Belli, P. Giacomoni, A. Ottani Cavina, 2003, e della mostra La terra trema. Catastrofi, terremoti, tsunami nelle stampe della collezione Kozak, Rovereto, 2005.
Indice
Introduzione (Prologo sulla terra: una montanara riluttante; La montagna racconta la storia del mondo)
La rottura di un cosmo (Stromboli; Prima di tutto: il gran corpo della madre terra; Le Alpi: un mucchio di spazzatura. Thomas Burnet; Una nuova estetica: il "piacevole orrore" di John Dennis; L'immaginazione ama la natura irregolare. Joseph Addison; Quanto piace il selvaggio. Anthony Shaftesbury; Il sublime: un'esperienza estrema. Edmund Burke)
La natura tra ordine e disordine (Nelle viscere; Il disordine è solo apparente: Gottfried W. Leibniz; Un Diluvio "materno". Antonio Vallisneri e altri scienziati italiani; Finalmente il tempo della natura si allunga: Georges Buffon; La Svizzera come concetto sintetico dell'Europa. Johann Jacob Scheuchzer; Da fuori città: un nuovo paesaggio, un nuovo ethos. Albrecht von Haller; Amare la natura, sempre: il paesaggio dell'anima. Jean-Jacques Rousseau)
L'esperienza e il sistema (Il Monviso; Il laboratorio della natura. Horace-Bénédict de Saussure sul Monte Bianco; Poco charme in Svizzera. Alessandro Volta e altri scienziati; Geografia ed estetica secondo Immanuel Kant; Il mondo delle rocce: una passione di Johann Wolfgang Goethe; Un Rousseau da ghiacciaio. Christoph Meiners e Wilhelm von Humboldt in Svizzera)
Anticipare l'ecologia. Le montagne del cosmo Pietre (I Romantici: innamorarsi della Svizzera; Lontano dai romantici: Georg W.F. Hegel; Le montagne del mondo: Alexander von Humboldt)
Bibliografia
Indice dei nomi.

Informazioni aggiuntive sul prodotto

Titolo Il nuovo laboratorio della natura
Sottotitolo La montagna e l'immagine del mondo dal Rinascimento al Romanticismo
Collana Saggi sulla montagna
Autore Paola Giacomoni
Editore Franco Angeli
Data 2019
Pagine 238
Dimensioni 15 x 23 cm
Formato Brossura
Illustrazioni Bianco e nero
ISBN o EAN 9788891787828

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Le Alpi
12,00

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Il Pasubio e i suoi Alpini

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Autore: Bepi Magrin
Editore: Nuovi Sentieri

Il Pasubio e i suoi alpini è una raccolta sintetica di notizie relative agli accadimenti 1915-18 che hanno interessato questa montagna divenuta, insieme all'Ortigara, simbolo per eccellenza dell'alpinità vicentina.
Con questa pubblicazione si intende facilitare a chi si approccia a questa montagna con un accesso diretto e semplice alla visione complessiva di questa parte della nostra storia. Il volume raccoglie gli episodi e le figure emergenti con letture e immagini eloquenti.

Informazioni aggiuntive sul prodotto

Titolo Il Pasubio e i suoi Alpini
Autore Bepi Magrin
Editore Nuovi Sentieri
Data 2017
Pagine 115
Dimensioni 23,5 x 22 cm
Formato Vartonato rilegato
Illustrazioni Bianco e nero e colori
ISBN o EAN 9788897863441

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Il Piave mormora ancora

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15,00


Autore: Elisabeth Groelly
Conti editore

La diga del Vajont è una diga in disuso progettata dall’ingegner Carlo Semenza e costruita negli anni tra il 1957 e il 1960 nel territorio del comune di Erto e Casso, nella Regione Autonoma Friuli.

Testimonianze:

«Non è possibile accedere alla sommità della diga senza la guida.»

«Una tappa fondamentale, un documento storico della regione e della nazione.»

Trovo i rapporti tra Zoldo, Vincenzo e Tonino (in Francia) e tra Zoldo, Lino, Jean, Diletta ed Erta (in Italia) profondamente umani. Troviamo uomini e donne in età matura, bastonati dalla vita ma che la vogliono vivere nonostante tutto. Ho potuto conoscere quanto accaduto con il disastro del Vajont, in Italia, il dramma delle persone che sono sopravvissute in questi cinquant’anni. Sono come quelli che dopo l’Olocausto hanno dovuto convivere con il dolore della perdita dei loro cari. La personalità di Erta, trasformata dagli anni passati nella clinica psichiatrica, mi hanno particolarmente toccato. Lei è stata generosa, aperta verso gli altri ma il dramma della morte del figlio e del fidanzato l’hanno giustamente sconvolta. Erta aveva tutta la vita davanti a sé ma ha perduto tutto. Nel settimo capitolo troviamo due lettere che sono l’espressione di un certo affetto verso i personaggi che sono stati toccati da grandi dolori. Questo libro mi ha permesso di conoscere una parte di storia e cultura italiana.


Un uomo lascia la Francia per il Veneto. È Zoldo Fattori, che, dopo una vita spesa nell’insegnamento e senza più vincoli in terra francese, vede il Veneto come l’agognato approdo dei suoi passi e pensieri. Là è il mondo mitico degli avi, ma anche il funesto teatro del Vajont, dove perirono duemila persone, tra cui sua madre e le sue sorelle: un evento che doveva segnare a fuoco i suoi giorni a venire. Oggi, nel trasferire in patria le ceneri del padre, Zoldo tenterà di ritessere quella trama impalpabile di sogni che dovrebbero riportarlo a Eretta, la ragazza poco più grande di lui, incontrata subito dopo la tragedia. Nuovi giorni, incontri e nuove suggestioni finiranno per schiudersi all’animo incontaminato di questo sessantenne sensibile quanto generoso. Così, nel contrappunto delle sue emozioni, trascorre il racconto, proprio come quel fiume che il titolo riecheggia…

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Titolo Il Piave mormora ancora, i sopravvissuti alla diga del Vajont, autore Elisabeth Groelly, Conti editore
Autore Elisabeth Groelly
Editore Conti editore
Data 2017
Pagine 236
Dimensioni 14,5 x 21 cm
Formato Brossura con alette
ISBN o EAN 9788897940517

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Il sangue sotto la neve

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Autore: Stefano Ardito
Editore: Rizzoli

Il romanzo degli alpini nella Grande Guerra

Antonio Renzi è un giovane ufficiale degli alpini. Quando l’Italia entra nella Grande Guerra il 24 maggio 1915 ha poco più di vent’anni, ma nel deserto della Libia ha già conosciuto la violenza e la morte. Ora tutto cambia, e dal caldo e dalle tempeste di sabbia deve passare alle bufere di neve delle Dolomiti. Antonio è nato a Firenze, e oltre alle difficoltà del terreno e del clima, e ai colpi dei fucili e dei cannoni austro-ungarici, deve superare la diffidenza degli alpini nati in Veneto, Piemonte e Lombardia, che si muovono sulla roccia e sulla neve come a casa propria. Il suo compito è di studiare il territorio, analizzare le operazioni, progettare attacchi a sorpresa. Una missione delicata, che gli è stata affidata dal colonnello Boursier, che vent’anni prima, sul campo di battaglia di Adua, era sopravvissuto a un disastro causato dalle mappe imprecise e dalla penuria di informazioni. Tra il 1915 e il 1918 Antonio attraversa il fronte delle Alpi, dal Cevedale fino alle Dolomiti e all’Isonzo. È protagonista e testimone di molti eventi decisivi, dalla conquista del Passo della Sentinella a quella del Corno di Cavento, dalla mina del Castelletto alla catastrofe di Caporetto. Incontra personaggi storici come Cesare Battisti, Rudyard Kipling e Gabriele D’Annunzio, e solo il maltempo gli impedisce di partecipare al Volo su Vienna. Accanto alla storia di Antonio si dipanano quelle dell’infermiera Francesca, della quale il protagonista si innamora, e di decine di alpini che provengono da ogni regione d’Italia. Alla ricostruzione precisa dei maggiori eventi della Guerra Bianca, Stefano Ardito unisce un affresco vivido dell’umanità varia ed eterogenea che quella guerra l’ha combattuta. Lo fa con coraggio, mostrando come dalle privazioni della vita di trincea possano maturare frutti molto diversi. Grettezza ed eroismo, isteria e lucidità, egoismo e abnegazione. Restituendo con forza quell’insondabile groviglio di contraddizioni che è l’essere umano.

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Titolo Il sangue sotto la neve
Sottotitolo Il romanzo degli alpini nella Grande Guerra
Autore Stefano Ardito
Editore Rizzoli
Data 2021
Pagine 273
Dimensioni 15 x 21 cm
Formato Brossura
ISBN o EAN 9788817158916

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Il sentiero degli eroi

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19,00

Autore: Marco Albino Ferrari
Editore: Rizzoli

Intorno alla mezzanotte del 31 agosto 1944, il celebre esploratore Bill Tilman si fa paracadutare dagli Alleati sulle Dolomiti Bellunesi. Con due milioni di lire in tasca per finanziare la guerriglia, raggiunge il suo posto operativo a fianco dei partigiani della brigata “Gramsci” del comandante Bruno. Nato nel Cheshire nel 1898, Tilman è il continuatore di quella tradizione tutta britannica che ha portato a sventolare l’Union Jack negli ultimi luoghi inesplorati della Terra. Un inglese imperturbabile, di poche parole, sempre con il bocchino della pipa tra i denti. Sul suo taccuino, grazie anche al quale l’autore ricostruisce questa vicenda dimenticata, ha scritto: “Gli italiani sono bravissimi a narrare storie e lo fanno proprio come piace ai bambini, con dovizia di particolari e un ricco repertorio di gesti e di effetti sonori”. Sa muoversi di notte attraverso foreste, valli secondarie e sentieri nascosti, ma è davanti all’accerchiamento finale dei nazisti che il suo spirito combattivo si manifesta. Insieme a quindici uomini trova un nascondiglio sulla parete nord del Monte Ramezza, dove rimarrà tre giorni senza mangiare, sotto la tormenta, senza potersi muovere, e con le vie di uscita bloccate. Quelle montagne meravigliose diventano una trappola mortale, che la neve contribuisce a rendere perfetta. Ma Tilman è nel suo ambiente: è l’unico che può trovare una via di uscita e portare tutti in salvo.

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Titolo Il sentiero degli eroi
Sottotitolo Dolomiti 1944 una storia di Resistenza
Collana Saggi
Autore M.A. Ferrari
Editore Rizzoli
Data 2016
Pagine 322
Dimensioni 21 x 14 cm
Formato Cartonato
ISBN o EAN 9788817091268

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Il sentiero del traditore

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Autore: Fabio Abati
Editore: Alpine Studio

"Il sentiero del traditore" fonde episodi di vita comune con svolte importanti per la Resistenza dell'Appennino Reggiano. Questo libro permette di riscoprire il sapore di quegli anni, gli odori di quelle vallate e il gusto dell'aria di montagna attraverso le parole di chi tutto questo lo ha vissuto: la chiave per comprendere il presente è da ricercarsi nei racconti del nostro passato.
Durante un viaggio attraverso l'Appennino Tosco-Emiliano, un vecchio ripercorre i passi salienti della Resistenza del luogo, rivivendo, in una sorta di flash back a più riprese, le vicende di quegli anni.
Il vecchio riconosce luoghi, paesaggi e sentieri rimasti immutati, fermi nella storia. Questa staticità è però un inganno: attraverso i ricordi personali di amici e famigliari, il vecchio riassapora ogni centimetro del suo viaggio e riesce a rendere partecipe il lettore, che si immedesima nei giovani della Resistenza, si sdraia su quei prati incontaminati, piange le sventure dei compagni. I lati più oscuri di questo periodo sono presentati non certo per fare del revisionismo, ma per coglierne aspetti essenziali per interpretare con coscienza il nostro presente. Questi paesaggi che sembrano immobili in una bellezza da cartolina raccontano sì cose passate ma offrono una chiave per districarsi nelle inquietudini della modernità, come quella attualissima del fenomeno migratorio che sta scuotendo gli animi di intere società.
Il sentiero del traditore permette di riscoprire il sapore di quegli anni, gli odori di quelle vallate e il gusto dell'aria di montagna attraverso le parole di chi tutto questo lo ha vissuto in prima persona.

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Titolo Il sentiero del traditore
Sottotitolo viaggio in Appennino al tempo dei partigiani
Collana Orizzonti
Autore Fabio Abati
Editore Alpine Studio
Data 2018
Pagine 244
Dimensioni 13 x 20 cm
Formato Brossura con ali
ISBN o EAN 9788899340643

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Il soldato Dunatov

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14,00


Autore: Massimo Novaga
Pietro Macchione editore

Che animo devastato doveva avere quel ragazzo-soldato di una patria che non esisteva più! Ormai la sua terra era perduta e sarebbe stata chiamata con un altro nome in un'altra lingua, con altre leggi, altre regole. Cosa aveva significato dunque avere rischiato la propria vita per due lunghi anni e più, se quello era il presente? E quale sarebbe stato il futuro?
Erano domande enormi per lui e per quelli come lui che non dormivano più da mesi, che trascinavano la propria vita nelle tipiche giornate vuote dei reduci di una guerra persa, in una città occupata e trasformata in una nuova nazione.
La vicenda del soldato Dunatov è solo una storia nella Storia, ma il dolore da lui provato era il dolore di un'intera nazione la cui storia sarebbe cambiata per sempre.
MASSIMO NOVAGA : nato a Milano il 7 aprile 1967. Dopo gli studi classici, si è laureato in Scienze Geologiche. Lavora come libero professionista e consulente per molti Enti, Ditte e Case d'Aste nel settore lusso e preziosi.
Ha pubblicato cinque raccolte poetiche: Messaggi (1986), Parole sparse di tre anni (1991), Natura e la vita vera (2005), Il tempo e oltre (2009), Sguardo sul nuovo mondo (2016) e due volumetti di narrativa: Lettere di una vita da Milano (2002), Il paese delle illusioni (2007). Con queste opere edite ha ottenuto decine di riconoscimenti letterari in vari Premi e Concorsi su tutto il territorio nazionale.

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Titolo Il soldato Dunatov
Sottotitolo alla difesa del Corno di Cavento
Autore Massimo Novaga
Editore Pietro Macchione editore
Data 2017
Pagine 63
Dimensioni 12 x 17 cm
Formato Brossura
Illustrazioni Bianco e nero
ISBN o EAN 9788865704288

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