Autore: Jacques Dieterlen
Edizioni del Gran Sasso
1 febbraio 1933 - Un limpido mattino stava sorgendo nel cielo chiaro del Delfinato. Il sole splendeva. L’aria era secca e le montagne brillavano gioiose. Che inizio trionfale! Non aveva mai lasciato Grenoble in preda ad una felicità più grande. Era un buon auspicio? Lo sperava, doveva sperarlo. Dinnanzi all’improvvisa comparsa delle alte vette innevate, illuminate dai primi raggi del sole, e alla vista delle sue amate adamantine solitudini sentì un incommensurabile ardore salire dentro sé e, con determinazione, disse a sé stesso: “Ci riuscirò!”
(...) La traversata delle Alpi con gli sci è una impresa d’altri tempi per la carenza di neve e soprattutto per la sua scarsa permanenza alle quote più basse. Ma è anche un’impresa assolutamente attuale, sostenibile potremmo dire, nell’epoca in cui sembra che si possa trovare l’avventura soltanto all’altro capo del mondo. Non ci rendiamo conto invece che può essere a portata di mano sulle nostre vecchie Alpi subito fuori dalla porta di casa. Leggere le gesta di Zwingelstein raccontate da Dieterlen potrebbe aiutarci a capirlo. (...)
Dalla prefazione di Leonardo Bizzaro
JACQUES DIETERLEN
Nel 1926 pubblica La cattedrale romanica. L'assenza del braccio destro non gli impedisce di essere uno sciatore appassionato, sport che mette in letteratura in Lo sciatore nella luna (1933), Cipriano o lo sciatore al sole (1935) e Figlio della neve (1936). Nel 1920 fonda la Revue du ski, che cura fino al 1939. Dirige la collana La Vita in montagna, dove pubblica Ski de printemps (1937) publicato dalle Edizioni del Gran Sasso nel 2020 e Le chemineau de la montagne (1938) di cui questo volume è un estratto e che viene proposto per la prima volta in Italia.