Non Voglio Comandi, Non Voglio Consigli

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Autore: Giovanna Zangrandi
Monte Rosa edizioni

Secondo classificato nella sezione narrativa del premio LeggiMontagna.
Motivazione della Giuria
Difficile scindere la voce di Giovanna Zangrandi, al secolo Alma Bevilacqua, dalla sua storia di donna forte e indipendente. Nasce nel 1910 nella pianura bolognese e sceglie di vivere in montagna. All’inizio insegnante a Cortina, poi al mutare dei tempi entra a far parte della Resistenza. Nel primo dopoguerra costruisce con caparbia determinazione, il rifugio Antelao. Una donna capace di vivere fino in fondo il suo amore per la montagna e per la giustizia, disposta a pagarne il prezzo. La sua scrittura è cruda, scolpita, completamente priva di decoro, mai piegata al conformismo. Molti dei racconti di questa raccolta sono stati pubblicati su giornali e riviste oggi introvabili. Un plauso a chi ha curato questa pubblicazione, contribuendo a ridare visibilità a una delle più importanti voci femminili del Novecento.

 

L’idea di questo libro nasce con l’obiettivo di far riscoprire la scrittura e la vita di di Giovanna Zangrandi (pseudonimo di Alma Bevilacqua; Galliera,1910- Pieve di Cadore,1988), figura femminile complessa e poliedrica, purtroppo quasi dimenticata. Zangrandi fu partigiana tra le montagne del cadore, forte alpinista e scrittrice di talento (premio Deledda 1954 con il romanzo “I Brusaz”). Il volume comprende alcuni racconti inediti e altri pubblicati su diversi periodici e quotidiani tra gli anni ‘50 e gli anni ‘80. Suddivisi in tre macroaree tematiche – memorie di guerra, incontri, storie di montagna e di pianura – offrono uno spaccato fedele della vita dell’autrice, essendo spesso frutto di spunti autobiografici. Per Zangrandi la montagna fu prima di tutto una scelta di vita: decise infatti di abbandonare Bologna poco dopo la laurea in chimica e il Cadore divenne non solo la sua terra d’adozione, ma anche il teatro della Resistenza che visse in prima persona e il suo luogo del cuore, dove costruì il rifugio Antelao che aveva sognato insieme al comandante partigiano Severino Rizzardi, l’uomo che amò e che fu ucciso il 26 aprile 1945. Fu anche alpinista Giovanna Zangrandi, ma come lei stessa afferma:“per me la roccia era soprattutto un gioco fisico, elementare e gioioso, senza ismi, senza vanti, direi anche senza domani…”. L’ amore per la sua terra emerge invece soprattutto quando l’autrice è libera di vagare, quando può abbandonarsi al piacere di una corsa in bicicletta o concedersi tre giorni tutti per sé: “…Così raspavo tra sbrecciame, cavalli di frisia, rocciaie e ghiaioni, mi facevo anche indigestione di vuoto, di azzurro, di solitudine inumana, di quella fredda e selvaggia allegria che ho sempre dentro quando non ho miei simili tra i piedi e sono nel silenzio dei miei regni.” Il titolo del libro – “Non voglio consigli, non voglio comandi” – riprende un passaggio del suo diario inedito: a riprova di una personalità femminile decisamente in anticipo sui tempi, capace di mantenersi forte e indipendente in un modo tutto suo, nonostante le difficoltà che la vita le riservò fin da bambina.

Informazioni aggiuntive sul prodotto

Titolo Non Voglio Comandi, Non Voglio Consigli
Sottotitolo Racconti di una vita libera
Collana Le Rose selvatiche
Autore Giovanna Zangrandi
Editore Monte Rosa edizioni
Data 2023
Pagine 134
Dimensioni 13 x 21 cm
Formato Brossura
Illustrazioni A colori
ISBN o EAN 9788832260175

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