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"Il mio monte"

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Autore: Robert Walser; cura di Maura Formica e Michael Jakob
Editore: Tararà

"Se qualcuno davanti a me legge un libro di Robert Walser, mi sento in consonanza, mi sento fratello." (Gesualdo Bufalino)
Il volume riunisce alcune prose brevi sul tema della montagna scritte da Walser soprattutto durante i sette anni in cui alloggiò a Biel, in una mansarda dell'Hotel Blaues Kreuz. E siccome tutto è singolare in Walser, anche la montagna qui presentata non sottosta alle categorie canoniche di natura, paesaggio o esperienza estetica diffuse nella letteratura alpina o nella Heimatliteratur.
"mi pareva tutto così strano, come se non l'avessi mai vista e la vedessi per la prima volta nella mia vita. Viaggiavo in treno attraverso la montagna. Era sera e il sole era così bello. Le montagne mi sembravano così grandi, così possenti, e lo erano davvero. Sono l'altitudine e la profondità a far sì che un paese diventi così ricco e grande, guadagni spazio. La natura montana mi appariva prodiga con quelle formazioni rocciose che si erigevano verso l'alto e i bei boschi scuri che verso l'alto si allungavano. Vedevo gli stretti sentieri serpeggiare lungo i monti, così graziosi, così pieni di poesia."

Con testo originale tedesco a fronte

 

Informazioni aggiuntive sul prodotto

Titolo "Il mio monte"
Sottotitolo Piccola prosa di montagna
Collana Di monte in monte
Autore Robert Walser; a cura di Maura Formica e Michael Jakob
Editore Tararà
Data 2000
Pagine 89
Dimensioni 11,5 x 18 cm
Formato Brossura con alette
Lingua Italiano con testo originale tedesco a fronte
ISBN o EAN 9788886593243

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Vallese-Tibet
8,00
Montagna fredda
19,00

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"Lettere dall'Everest"

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A cura di Giovanni Rossi, prefazione di Andrea Bocchiola
Edizioni Tararà

Il ritrovamento del corpo di George Mallory sui pendii sottostanti la cresta Nord-est dell’Everest (1999) ha richiamato l’attenzione generale su questo alpinista, che prima di allora si poteva dire ‘ben noto’ solo negli ambienti alpinistici di oltre Manica. Da noi quel certo auto-isolamento dell’alpinismo britannico negli anni del maggiore sviluppo di quello continentale, tra le due guerre mondiali, aveva fatto sì che la figura di Mallory rimanesse avvolta nell’alone di leggenda creato dalla sua misteriosa scomparsa presso la vetta dell’Everest. "Non si tratta di pretendere che tutte le montagne siano sempre belle. Il Chomolari (circa 7300 m), che si innalza d’un sol getto dalla pianura a 3000 metri sopra di noi, era certamente una vista terrificante, sbalorditiva e magnifica, ma nella piena luce del giorno per quanto si possa essere attratti dalle sue rupi prodigiose non se ne è affascinati, si rimane freddi e piuttosto atterriti. Invece nella luce della sera questa regione può essere bella, con montagne nevose e tutto il resto: l’asprezza è domata, le ombre ammorbidiscono i pendii, vi è un mescolarsi di linee e di pieghe fino all’ultima luce, e si arriva perfino ad apprezzare la nudità assoluta, sentendo che qui vi è una pura bellezza di forme, una specie di armonia definitiva."

Informazioni aggiuntive sul prodotto

Titolo "Lettere dall'Everest", George Mallory
Collana Di monte in monte
Autore a cura di Giovanni Rossi, prefazione di Andrea Bocchiola
Editore Tararà
Data 2018
Pagine 165
Dimensioni 11,5 x 18 cm
Formato Brossura con alette
ISBN o EAN 9788897795315

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Il mio Everest
14,50
Everest 73
16,50
Everest 1953
19,90

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Al Nanga Parbat

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Autore: Fritz Bechtold; a cura di Giovanni Rossi; prefazione di André Roch
Editore: Tararà

Con il patrocinio del C.A.A.I. A cura di Giovanni Rossi. Prefazione di André Roch "Lassù, 4000 metri sopra di noi, i primi raggi del sole incontrano il muro di ghiaccio alto circa 200 metri del plateau della vetta. Ed ecco il primo tuono. Come quando da un ghiacciaio cadono blocchi di ghiaccio, la massa blu iridescente scende lentamente lungo la parete. Un'onda alta 200 metri rotola sul tremendo versante nord del Nanga Parbat. Masse incredibili tuonano, battono, scoppiano su costruzioni di granito e sibilano come fine polvere sul fondo del ghiacciaio. Dopo un silenzio in cui tratteniamo il respiro, la nube risale con un bianco ribollimento sempre più su e ci ricopre con un soffio gelido. Guardiamo e rabbrividiamo. Principio o fine della creazione? Da lungi si apre uno sguardo sull'eterno." Le spedizioni tedesche degli anni 1930 al Nanga Parbat hanno un posto di primo piano nella storia del grande alpinismo himalayano. L'avvincente racconto del tragico tentativo del 1934, dovuto a uno dei protagonisti di quelle spedizioni, qui proposto nella prima edizione italiana, è considerato un capolavoro della letteratura alpinistica propriamente detta.

Con cartina allegata

 

Informazioni aggiuntive sul prodotto

Titolo Al Nanga Parbat
Collana Di monte in monte
Autore Fritz Bechtold; a cura di Giovanni Rossi; prefazione di André Roch
Editore Tararà
Data 2002
Pagine 136 + cartina allegata
Dimensioni 11,5 x 18 cm
Formato Brossura con alette
Illustrazioni b/n
ISBN o EAN 9788886593342

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Nanga
14,00

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Cervino Cervin

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Autore: Henri Maldiney; traduzione di Monica Del Ranco; postafazione di Carmelo Colangelo
Edizioni Tararà

Prima traduzione in lingua italiana di un'opera di Henry Maldiney. Henri Maldiney è da considerare uno dei maggiori filosofi dei nostri tempi. Nato nel 1912, da sempre appassionato scalatore, si è formato nel pensiero fenomenologico husserliano ed heideggeriano. Decisivi i suoi saggi nel campo dell'estetica che hanno influenzato innumerevoli pensatori: filosofi, critici dell'arte, letterati , psicanalisti ecc. Maldiney, a lungo cattedratico presso l'Università di Lione, si è sempre interessato alla poesia (notevoli i suoi scritti su Francis Ponge o André du Bouchet) ed alla pittura (basti pensare alle sue interpretazioni di Paolo Uccello, Cézanne, Tal Coat e Giacometti) e ha scritto tra l'altro pagine memorabili sul paesaggio occidentale e sul paesaggio cinese. Il suo stile inconfondibile sigla anche il Cervino, saggio che pensa la più famosa tra le montagne occidentali in modo profondo e sorprendente. Chi farà l'esperienza di questo testo si troverà di fronte ad una sfida simile a quella che compie lo scalatore estremo. La postfazione di Carmelo Colangelo, filosofo italiano nonché traduttore e studioso dell'opera di Jean Starobinski, aiuta il lettore ad orientarsi nel testo maldineyano.

 

Informazioni aggiuntive sul prodotto

Titolo Cervino Cervin
Collana Di monte in monte. Saggi
Autore Henri Maldiney, traduzione di Monica Del Ranco, postfazione di Carmelo Colangelo
Editore Tararà
Data 2002
Pagine 82
Dimensioni 13,5 x 21 cm
Formato Brossura con alette
Lingua Italiano con testo originale francese a fronte
ISBN o EAN 9788886593328

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Etna Aetna
15,00
Le Alpi
12,00

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Da orribili a sublimi

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Autore: Leslie Stephen
Editore: Tararà

Il volume contiene i primi due capitoli (omessi nella traduzione francese del 1934 e in quella italiana del 1999) del celeberrimo testo di Leslie Stephen. Nella premessa alla presente edizione Giovanni Rossi ipotizza che il padre di Virginia Woolf con questi due capitoli iniziali (mantenuti nelle edizioni successive) volesse rivolgersi a “un pubblico colto di non iniziati, che si chiedeva quali fossero le origini di questa nuova ed enigmatica passione per le scalate [...]” dato che “la sua non comune cultura letteraria gli consentiva anche di analizzare le motivazioni estetico-naturalistiche dell’alpinismo [...]”. Ed in effetti, come sottolinea Michael Jakob nella nota introduttiva, “è davvero sorprendente vedere fino a che punto l’autore sappia mettere insieme i tasselli – oggi si parlerebbe di intertesti – del gigantesco puzzle letterario-scientifico all’origine della reinterpretazione delle montagne”.
Oggi le montagne sono intensamente reali e – per così dire – vive fino alla punta delle dita; prima erano vuoti concetti metafisici, e la differenza è dovuta semplicemente al fatto che allora nessuno si era preso la briga di guardarle [...].
Prima traduzione in lingua italiana
A Cura di Giovanni Rossi - Con una nota introduttiva di Michael Jakob

Informazioni aggiuntive sul prodotto

Titolo Da orribili a sublimi
Collana Di monte in monte
Autore Leslie Stephen
Editore Tararà
Data 2012
Pagine 75
Dimensioni 11,5 x 18 cm
Formato Brossura con alette
Illustrazioni Bianco e nero
Lingua Italiano
ISBN o EAN 9788897795001

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Taklimakan
10,00
Oberman
25,00
La montagna R
11,40
Cervino Cervin
10,50

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Dalla foresta bavarese

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Autore: Adalbert Stifter; a cura di Massimo Bonola e Wolfgang Matz; traduzione di Massimo Bonola; prefazione di Peter Waterhouse
Edizioni Tararà

Dalla foresta bavarese è l'ultimo testo di Stifter prima del suicidio. Racconta di un'epica nevicata e degli effetti quasi ipnotici di questa esperienza estrema in parte autobiografica. Come in tutti i testi del grande prosatore e pittore austriaco, anche qui la descrizione del paesaggio è un elemento fondamentale. L'ambiente mite e accogliente della montagna bavarese si trasforma nella novella stifteriana in una realtà piena di mistero, in un mostro bianco. Dalla foresta bavarese è uno dei testi maggiori della poetica della neve (tema sviluppato tra gli altri pure da Tolstoj, Giacosa e Robert Walser). 
Massimo Bonola, traduttore del volume, ha ricevuto dal Ministero Austriaco della Cultura il premio per la traduzione 2008.

 

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Titolo Dalla foresta bavarese
Collana Di monte in monte
Autore Adalbert Stifter; a cura di Massimo Bonola e Wolfgang Matz; traduzione di Massimo Bonola; prefazione di Peter Waterhouse
Editore Tararà
Data 2007
Pagine 105
Dimensioni 11,5 x 18 cm
Formato Brossura con alette
Lingua Italiano con testo originale tedesco a fronte
ISBN o EAN 9788886593694

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"Il mio monte"
9,00
Etna Aetna
15,00

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Dell'alpinismo

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Autore: A. Bocchiola
Prefazione: E. Camanni
Tararà edizioni

L’alpinismo nasce come tempo logicamente secondo all’estromissione del mito dallo spazio alpino, alla rimozione dell’animale mitologico nella mente dell’uomo, come avrebbe detto Galileo. Lo scienziato cola la gabbia di acciaio del suo sapere sulla calotta del Monte Bianco e l’alpinismo sopraggiunge come effetto di quel gesto ma anche come reinvestimento di quel gesto e di quello spazio in se stesso. In questo senso l’alpinismo emancipa la calotta dalla gabbia di acciaio per dedurre una figura di montagna imprevedibile rispetto alle regole del mito e del discorso scientifico. L’alpinismo estrae la montagna, per differenza, dalla montagna come mito (estromesso dalla scienza) e dalla montagna come oggetto naturale, istituito dal discorso scientifico. L’alpinismo trattiene della montagna mitica la dimensione sublime e della presa scientifica la riduzione di questa stessa dimensione. D’ora in poi la montagna non sarà più sublime e nemmeno meramente naturale: sarà estrema. L’alpinismo inventa la montagna come spazio e luogo estremo, ossia frequentabile ma esposto. In che senso si tratta appunto di vedere.

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Titolo Dell'alpinismo
Collana Di monte in monte
Autore Andrea Bocchiola, Prefazione Enrico Camanni
Editore Tararà
Data 2020
Pagine 82
Dimensioni 13 x 21 cm
Formato Brossura con alette
ISBN o EAN 9788897795384

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Dino Buzzati e il segreto della montagna

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Autore: Luigi De Anna; prefazione di Alberto Papuzzi
Edizioni Tararà

La metafisica del paesaggio buzzatiano è accentuata, sottolineata dall'apparire di pareti strapiombanti, impedenti, che ci schiacciano; quasi sempre presente è il soffio del vento, che esce dalle fessure o entra nei crepacci, inequivocabile simbolo di una vita che fugge. La parabola del tempo trova la sua conclusione in questo paesaggio di eternità e di immutabilità. Ė lo scontro tra tempo della storia e tempo dello spirito che angoscia Buzzati, che gli fornisce la misura del trascorrere degli anni, che egli può misurare, verificare proprio sulle ampie pareti. ecco le mani che si fanno più insicure sulla roccia, anche se la mente è divenuta più acuta e meglio controlla il sentimento della paura. Finché un certo giorno di una certa estate, Buzzati si ferma alle pendici di quelle pareti e non le sale più.

 

Informazioni aggiuntive sul prodotto

Titolo Dino Buzzati e il segreto della montagna
Collana Di monte in monte - Saggi
Autore Luigi De Anna; prefazione di Alberto Papuzzi
Editore Tararà
Data 1997
Pagine 120
Dimensioni 14 x 21 cm
Formato Brossura con alette
ISBN o EAN 9788886593069

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Oberman
25,00

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Etna Aetna

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Autore: tradizionalmente attribuito a Virgilio; traduzione di Maria Stella de Trizio
prefazione di Gian Biagio Conte; note e commento a cura di Nicoletta F. Berrino
postfazione di Domenico Lassandro e Aldo Luisi
Editore: Tararà

Il volume comprende la traduzione e il commento dell’Aetna, opera didascalica in esametri attribuita dalla tradizione a Virgilio, ma verosimilmente frutto di un anonimo autore del I secolo d.C. Il componimento mira a descrivere gli aspetti fisici delle eruzioni del grande vulcano siciliano e a spiegarne le cause. L’accuratezza scientifica dell’apparato critico è coniugata con l’intento divulgativo, così da offrire un’edizione che possa coinvolgere anche chi non è un ‘addetto ai lavori’ ma sente forte il fascino inestinguibile delle vette. Ed è proprio in quest’ottica che si è scelto, in sede esegetica, di soffermarsi sui problemi mitologici sollevati dal testo latino. Per quasi un sesto dell’intero poema, infatti, l’autore riferisce i miti che i poeti hanno diffuso sul vulcano e le sue eruzioni di fuoco.

Testo originale latino a fronte

 

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Titolo Etna
Sottotitolo Aetna
Collana Di monte in monte
Autore tradizionalmente attribuito a Virgilio; traduzione di Maria Stella de Trizio prefazione di Gian Biagio Conte; note e commento a cura di Nicoletta F. Berrino postfazione di Domenico Lassandro e Aldo Luisi
Editore Tararà
Data 2011
Pagine 134
Dimensioni 11,5 x 18 cm
Formato Brossura con alette
Lingua italiano con testo originale latino a fronte
ISBN o EAN 9788886593946

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Sicilia
36,15
Vulcani
12,90
Montagna fredda
19,00
Oberman
25,00
Cervino Cervin
10,50

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Gocciole alpine

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Autore: Charles-Albert Cingria; a cura di Cristina Costantini; prefazione di Michel Butor; commento di Jean-Christophe Curtet
Edizioni Tararà

«Gocciole alpine» è un testo in prosa dello scrittore Charles-Albert Cingria. Pubblicato nel 1929, «Gocciole alpine» sarà definito da Jean Cocteau un «capolavoro stupefacente». La collana «di monte in monte» presenta con «Gocciole alpine» la prima edizione italiana di un testo di Charles-Albert Cingria (e si rifà alla versione riveduta e corretta dall'autore, «Pendeloques alpestres», apparsa nella raccolta «Stalactites» nell'agosto del 1941.

Charles-Albert Cingria, nato a Ginevra il 10 febbraio 1883 da padre originario di Ragusa (Albert Cingria) e madre di famiglia franco-polacca (Caroline Stryenska). Il primo amore di Charles-Albert sarà la musica (fu allievo di Jacques Dalcroze e Barblan a Ginevra, poi di Sgambati a Roma). Ma presto la scrittura si rivelerà la vera passione della sua vita. Nel 1914, stabilitosi a Parigi, comincerà a frequentare artisti e intellettuali quali Claudel, Modigliani, Picasso, Léger, Dubuffet, Cendrars, Max Jacob, Cocteau, Marinetti, Tzara, Artaud, Satie, Stravinsky e Desnos. Nel 1933 Paulhan lo chiamerà a collaborare alla prestigiosa «Nouvelle Revue Française».
Cingria morirà a Ginevra il 1° agosto 1954.

 

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Titolo Gocciole alpine
Collana Di monte in monte
Autore Charles-Albert Cingria; a cura di Cristina Costantini; prefazione di Michel Butor; commento di Jean-Christophe Curtet
Editore Tararà
Data 2003
Pagine 83
Dimensioni 11,5 x 18 cm
Formato Brossura con alette
Lingua Italiano con testo originale francese a fronte
ISBN o EAN 9788886593373

Raccomandiamo inoltre

"Il mio monte"
9,00

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